gambe

È tra i disturbi più comuni e più discussi: il gonfiore alle gambe rappresenta un cruccio per molti, non solo dal punto di vista estetico, ma anche per quanto riguarda dolori e fastidi. Le cause possono essere molteplici. Per rimediarvi, dunque, il primo passo da compiere è individuarne i fattori scatenanti, così da intervenire con la soluzione più efficace per benessere di arti inferiori e organismo in generale.

Cause di gonfiore alle gambe

Le gambe gonfie sono la conseguenza dell’accumulo di liquidi nei tessuti. Si tratta del cosiddetto edema periferico, caratterizzato da pelle tesa e leggere depressioni che si manifestano quando si preme sulla parte interessata. La concentrazione di liquido tra gli spazi interstiziali è tipica soprattutto della ritenzione idrica, tra le cause alla base del gonfiore alle gambe. Tossine e sali minerali in eccesso, e l’alterata circolazione linfatica e venosa, compromettono il metabolismo cellulare, che risente anche dello scarso apporto di nutrienti e ossigeno. Per alleviare la ritenzione idrica esistono diversi composti naturali (di cui parleremo in seguito) che possono essere assunti singolarmente acquistandoli in erboristeria, o tramite miscele drenanti come quelle vendute su NutritionCenter.it, notoriamente più forti in virtù dell’effetto sinergico tra i vari estratti vegetali.

La cattiva ossigenazione dei tessuti può dipendere anche dall’incapacità del sangue di risalire verso il cuore, ristagnando negli arti inferiori. Il malfunzionamento del microcircolo, pertanto, provoca gonfiore, fragilità dei capillari, dilatazione delle vene e cellulite. In tal senso, spesso, può influire il caldo e l’elevata temperatura corporea, soprattutto durante i mesi estivi.

Tra le ragioni che inducono le gambe a gonfiarsi, con fastidi significativi che possono intaccare lo svolgimento della normale routine quotidiana, possono esserci

  • il troppo tempo trascorso in piedi o seduti;
  • l’utilizzo di alcuni farmaci, come cortisone o amlodipina. Prima di interrompere qualsiasi trattamento, però, occorre in ogni caso consultare il proprio medico di fiducia;
  • il ciclo mestruale o la gravidanza. In quest’ultimo caso, incidono l’aumento di peso e i cambiamenti ormonali;
  • diverse patologie: insufficienza venosa, provocata da flebiti o trombosi; varici; embolia polmonare; disfunzioni renali; ipotiroidismo; allergie e infezioni della pelle; squilibri ormonali; valvulopatie cardiache (funzionalità compromesse delle valvole del cuore).

L’edema può manifestarsi su entrambe le gambe, su una sola, su una zona specifica (caviglie, collo del piede, ginocchio), per un periodo di tempo ridotto (alcuni giorni) o prolungato (alcune settimane). In caso di gambe gonfie, oltre al dolore, possono presentarsi altri sintomi, quali prurito, formicolio, crampi muscolari e intorpidimento, sensazione di pesantezza, tensione, difficoltà a camminare.

Rimedi per le gambe gonfie

Per alleviare i disturbi connessi al gonfiore delle gambe, è possibile affidarsi a diversi rimedi che spaziano dall’alimentazione all’integrazione, correggendo, all’occorrenza, il proprio stile di vita con abitudini salutari.

Alimentazione

Migliorare il proprio regime alimentare si rivela, a lungo termine, un toccasana per il benessere delle gambe. È necessario, innanzitutto, evitare cibi troppo salati. Il sale, infatti, incentiva la ritenzione idrica. Prediligete, invece, frutta e verdura di stagione, in particolare sedano, cetrioli, insalate, radicchio: tutti alimenti ricchi d’acqua, e per questo ottimi drenanti, diuretici, antinfiammatori e depurativi.

La vitamina C, contenuta in agrumi, fragole, peperoni, kiwi, rinforza il sistema immunitario e i capillari maggiormente esposti al rischio di edemi. Gli antociani, dal canto loro, supportano il microcircolo e contrastano i radicali liberi. Ecco perché si consigliano frutti rossi (more, ribes, mirtilli) e cereali integrali (riso, farro, orzo), fonti di fibre che regolano l’attività dell’intestino. Ciò contribuisce al minor assorbimento di zuccheri e grassi, e all’abbassamento di colesterolo “cattivo” e glicemia, spesso alla base del sovrappeso.

È opportuno, poi, bere tanto, almeno due litri d’acqua al giorno (anche o tisane non zuccherate), così da facilitare l’eliminazione delle tossine che si accumulano nei vasi sanguigni.

Estratti naturali

È indicato, talvolta, affiancare alla dieta, infusi e fitoterapici a base di principi attivi ed estratti naturali in grado di rimettere in sesto gambe e non solo. Vediamo i più utilizzati:

  • Centella asiatica, ottima anticellulite. Viene impiegata soprattutto contro edemi ed insufficienza venosa. Coadiuva il drenaggio e aiuta il microcircolo, rendendo le gambe più leggere;
  • Betulla, suggerita in caso di cellulite e ritenzione idrica per le sue proprietà depurative e diuretiche. In genere, della Betulla si usano tutte le parti (foglie, gemme, corteccia) ed è una potente alleata contro il gonfiore agli arti inferiori;
  • Gambo di Ananas. La bromelina, nello specifico, viene utilizzata nel trattamento di edemi grazie alle sue peculiarità antiedemigene e pro-circolazione;
  • Melitoto, drenante per eccellenza. Ottimizza il ritorno venoso e linfatico, rendendo le gambe meno pesanti. La sua assunzione è comunque sconsigliata in caso di gravidanza, allattamento, diabete, emofilia e patologie apatiche;
  • Tarassaco. È bene ricorrervi soprattutto quando il gonfiore alle gambe deriva da una costipazione della parte superiore del corpo. Fa bene anche al fegato poiché ne ristabilisce le funzionalità depurative e di smaltimento delle tossine;
  • Vite rossa, con caratteristiche antiflogistiche, flebotoniche e antiossidanti. Lo stesso si può dire del Rusco (o pungitopo), efficiente vaso-protettivo.

Attività fisica

Fare sport migliora il ritorno venoso e tiene attivi i muscoli delle gambe. Mantenere uno stile di vita attivo, infatti, è fondamentale dal punto di vista psicofisico: consente di smaltire lo stress accumulato e riattiva la circolazione. Nuoto, acquagym, ginnastica leggera, bici: sono solo alcune delle attività amiche degli arti inferiori. In alternativa, va bene anche la camminata (almeno mezz’ora al giorno).

Esistono, poi, alcuni esercizi da svolgere in casa. Per riattivare la pompa plantare, ad esempio, basta stendersi sulla schiena, sollevare le gambe ed effettuare flessioni delle caviglie. Oppure sedersi su una sedia con la schiena dritta, appoggiare una pallina da tennis sotto la pianta del piede e massaggiare dall’alluce al tallone per circa 3-4 minuti.

Automassaggi

Per dare sollievo alle gambe gonfie, il suggerimento è anche quello di massaggiarne accuratamente ogni parte. Ne beneficia la circolazione. Si tratta di movimenti circolari da compiere all’alluce al tallone, passando per l’arco plantare. Si prosegue, poi, per la caviglia e lungo tutto il polpaccio, fino al ginocchio, concentrandosi sulla parte posteriore, il poplite. Si possono utilizzare, allo stesso tempo, creme alla menta, all’eucalipto o all’aloe, con effetto rinfrescante.

Abitudini quotidiane

È bene, inoltre, tenere un cuscino sotto il materasso o su una sedia per stendere le gambe durante la giornata e favorire la circolazione. Applicare impacchi o getti di acqua fredda, con effetto vasocostrittore, dai polpacci verso i glutei, soprattutto la mattina e la sera.

Anche la scelta dei vestiti può incidere particolarmente. Se si soffre di gambe pesanti, infatti, bisogna evitare di indossare pantaloni troppo stretti che bloccano il ritorno venoso. A maggior ragione in estate, quando fa troppo caldo, è meglio lasciare spazio a un abbigliamento comodo e confortevole.

In sintesi

Il gonfiore alle gambe può essere sintomo di deficit lievi o malattie più gravi. Cattiva circolazione e ritenzione idrica sono tra i principali imputati. Combatterne le conseguenze, in ogni caso, è possibile grazie alla corretta combinazione di alimentazione e stile di vita. Il supporto di integratori con estratti naturali costituisce, inoltre, una marcia in più qualora i fastidi da gonfiore alle gambe siano alquanto persistenti. È sempre opportuno, però, consultare esperti del settore che sappiano indicare i trattamenti più adeguati anche in base alla patologia riscontrata.