Metodi di apprendimento

Il cervello umano è una macchina straordinaria che ancora, nonostante i tanti
progressi scientifici, non è ancora pienamente compreso nel suo funzionamento. Si
sa tanto sui meccanismi di apprendimento ma ancora molti misteri sono presenti.

Come funziona il cervello?


Estremamente arduo dare risposta a questa domenda. Gli scienziati, nonostante i
progressi in medicina, conoscono molto del funzionamento del cervello ma
altrettanto resta oscuro.
Esistono zone del cervello che sono apparentemente inerti ma che devono per forza
avere una funzione, dato che la natura non crea nulla che non abbia una funzione.
Questo è un esempio di quanto abbiamo ancora da imparare sul cervello.
Il cervello, per buona parte, può essere considerata una macchina che non si sa
come funzioni ma che sappiamo che immettendo qualcosa, sortisce un risultato.
Abbiamo capito che il linguaggio è almeno in parte, come scintilla iniziale, una
capacità innata. Con la lallazione il bambino inizia ad emettere un linguaggio
primordiale che poi si incrementa con l’esperienza, l’imitazioine dei suoni e la
correlazione con il significato.
Il cervello ha capacità di autoapprendimento, di crescita attraverso l’esperienza, con
una innegabile correlazione tra movimento, sistemi di controllo del corpo e gesti
imitatrivi.
Tutto questo si racchiude nel termine “Apprendimento”, ossia la capacità del
cervello di costruirsi, di crescere nelle sue capacità. Il bambino apprende
sperimentando e imitando ciò che vede.
Sappiamo, quindi, che attraverso una serie di azioni il bambino incrementa
l’apprendimento di più o di meno, anche se non conosciamo i meccanismi biologici
che consentono questo.

Lettura e scrittura


La scrittura rappresenta la capacità del bambino e non solo di esprimere il pensiero.
Fondamentale nell’apprendimento della scrittura è l’esperienza che passa attraverso
gesti imitativi che si compongono di interiorizzazione, riconoscimento e
tracciamento di segni grafici.
In questo possono essere di estremo aiuto anche giochi, particolarmente quelli che
riportano lettere singole in tridimensionalità che i bambini elaborano e riconoscono.
Attraverso questo processo si può incrementare, agevolare il sistema di
apprendimento, di applicazione nella realtà logica la percezione e identificazione del
simbolo.
Nella lettura si mette in pratica questo apprendimento, consentendo la crescita
della conoscenza e quindi del potere interpretativo e interiorizzazione di quanto
appreso con l’interiorizzazione del segno grafico.
Tra i 3 e i 5 anni il bambino inizia a imitare dei segni grafici anche se solo
abbozzati. Esistono dei giochi che stimolano questa attività, incrementando
gradualmente il significato compiuto fino ad arrivare alla pre-scrittura, la fase che è
preliminare a dare un senso compiuto e logico al segno grafico che rappresenta le
lettere dell’alfabeto.
Il passo successivo è accostare una lettera all’altra a significare un suono compiuto,
le sillabe prima e le parole poi. Questo processo può essere agevolato attraverso
attività dei genitori che invogliano i bambini a intraprendere questo percorso ma è
importante che ciò sia vissuto dai bambini come un gioco e mai come una
costrizione.

La logica nell’apprendimento


I bambini apprendono attraverso un percorso di identificazione. Il nome “Mela”, ad
esempio, viene accostato, identificato al frutto e poi, una volta appreso questo,
mela sarà sempre ricondotto al frutto specifico.
I bambini hanno la capacità di comporre, in modo graduale, diversi elementi per
comporne uno più complesso e viceversa. Questo presuppone un percorso logico e
codificato. alcuni giochi, i cosiddetti Coding, aiutano il bambino a fare questo
percorso, ad esempio componendo diverse figure dal più piccolo al più grande.
Questo significa portare il bambino all’elaborazione di collegamenti logici che
attraverso una composizione, appunto di carattere logico, lo portino alla

formulazione di una soluzione compiuta.
L’apprendimento, perciò, non è innato come lo può essere il linguaggio ma si
costruisce e si può favorire attaverso attività e movimento ma anche attraverso
giochi specificamente studiati per stimolare l’apprendimento stesso, ordinarlo e
svilupparlo.