Il cannabidiolo sembra dimostrare numerose potenzialità per il supporto del benessere fisico e mentale. Vediamole assieme
Se c’è un trend che domina in materia di benessere da diversi anni non può essere che quello legato alla ricerca di soluzioni sempre più genuine e naturali. Questa tendenza si manifesta in un crescente interesse verso prodotti e terapie che promuovono un approccio olistico alla salute, dove il benessere fisico, mentale ed emotivo viene considerato in maniera integrata.
In questo contesto, il cannabidiolo ha guadagnato una notorietà significativa nel nostro Paese, anche in virtù della sua legalizzazione, risalente ormai a 7 anni fa. Una legalizzazione che, lo ricordiamo, non comprende anche il suo consumo.
In base alla legge nazionale, infatti, il CBD così come lo si trova disponibile nei cosiddetti cannabis light store, vedasi l’esempio dei prodotti naturali di Justbob, è acquistabile solo per specifiche destinazioni d’uso: e tra queste non è compreso il consumo.
Al di là di questo particolare, però, è evidente la curiosità nei confronti dei benefici del cannabidiolo di cui si parla tanto. Per questo abbiamo dedicato un articolo al tema in questione.
Esaminiamo i benefici del CBD evidenziati dalla ricerca scientifica
Il cannabidiolo, comunemente noto come CBD, è un composto estratto dalla pianta di Cannabis sativa che sta catturando l’attenzione per i suoi presunti benefici per la salute. Nonostante sia un argomento di recente studio, le ricerche finora condotte hanno evidenziato risultati promettenti in diverse aree, sia al livello del benessere fisico che di quello psicologico.
Benessere fisico
Allevia i sintomi dell’artrite: studi hanno mostrato che il CBD può ridurre significativamente l’infiammazione e il dolore nelle persone affette da artrite, offrendo un potenziale sollievo in casi di artrite reumatoide.
Trattamento della fibromialgia: la fibromialgia, una condizione caratterizzata da dolore cronico e affaticamento, potrebbe beneficiare degli effetti del cannabidiolo. Sebbene non esistano ancora prove decisive in merito, il CBD si è dimostrato utile nel mitigare alcuni dei sintomi associati a questa condizione.
Effetti analgesici e antinfiammatori: il cannabidiolo ha mostrato di avere proprietà analgesiche e antinfiammatorie, rendendolo utile nel trattamento di varie condizioni dolorose, incluso come coadiuvante nelle terapie antitumorali e nell’assistenza a pazienti affetti da malattie caratterizzate da simili sintomi.
Cura della pelle: grazie alle sue già citate proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, il CBD può essere impiegato nel trattamento di patologie della pelle come la psoriasi e l’acne, oltre a fornire benefici anti-età, motivo per cui è entrato a pieno titolo nell’elenco degli ingredienti cosmetici autorizzati nell’Unione Europea, il CosIng, e negli States ha iniziato ad attirare l’attenzione di numerose celebrità di Hollywood, interessate alle sue proprietà estetiche.
Benessere psicologico
Il CBD, grazie alle sue proprietà e all’assenza di effetti psicoattivi, sta iniziando anche a essere considerato come un potenziale alleato nella salute mentale, offrendo un approccio alternativo o complementare ai trattamenti convenzionali. La ricerca su questo aspetto è ancora in fase embrionale, ma i risultati preliminari suggeriscono un impatto positivo in diverse aree.
Trattamento dell’ansia e dei disturbi dell’umore: il CBD è stato studiato per il suo potenziale ansiolitico e antipsicotico. Ricerche indicano che può essere efficace nel ridurre significativamente forme di ansia come il disturbo ossessivo compulsivo e quello post-traumatico. È particolarmente promettente nel ridurre l’ansia sociale e lo stress, contribuendo potenzialmente al trattamento dell’insonnia e della depressione.
Effetti sui disturbi psicotici: alcuni studi sembrano suggerire che il CBD possa avere effetti benefici sui disturbi psicotici, inclusa la schizofrenia. Sebbene non si conoscano completamente i meccanismi attraverso i quali agisce, alcuni studiosi pensano che il cannabidiolo possa ridurre le manifestazioni psicotiche e migliorare lo stato di allerta dei pazienti, offrendo una possibile alternativa ai farmaci antipsicotici tradizionali.
Potenziale nel trattamento del PTSD: il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), caratterizzato da ansia e disturbi del sonno a seguito di eventi traumatici, potrebbe beneficiare degli effetti del CBD. Anche in questo caso, sono necessarie ulteriori ricerche per validare pienamente il suo uso in questo ambito.
Ricadute sulla qualità del Sonno: il cannabidiolo è stato studiato anche per il suo potenziale nel regolare i cicli di sonno, contribuendo a un riposo più profondo e rilassato. Questo aspetto è particolarmente rilevante per chi soffre di disturbi del sonno legati all’ansia o ad altre condizioni di salute mentale.
È importante riconoscere che, nonostante questi promettenti sviluppi, la comprensione dei benefici del CBD per la salute, sia fisica che mentale, è ancora in una fase iniziale. Pertanto, il suo uso (qualora lecito in base alle leggi locali) in questi contesti dovrebbe sempre essere monitorato da professionisti sanitari, e i pazienti sono incoraggiati a discutere il suo utilizzo con un medico o uno specialista prima di iniziare qualsiasi trattamento.
Quali sono gli effetti collaterali del CBD?
Nel valutare il CBD come trattamento terapeutico, è essenziale considerare anche gli effetti collaterali e i rischi potenziali. Sebbene questa molecola sia generalmente considerata sicura, alcuni studi hanno rilevato possibili controindicazioni che variano da lievi a moderate.
Le più comuni includono nausea, affaticamento e irritabilità. Questi effetti sono generalmente considerati gestibili e tendono a diminuire con l’uso continuato o l’adeguamento del dosaggio in base alle caratteristiche della persona.
Va altresì considerato che il CBD può interagire con alcuni farmaci, come il warfarin, un anticoagulante, e in alcuni casi può compromettere il metabolismo di simili medicinali a tal punto da diventare un serio pericolo per la salute.
Un’altra considerazione importante riguarda la qualità del CBD. Data la mancanza di regolamentazione in alcune nazioni, i prodotti a base di cannabidiolo possono variare significativamente in termini di purezza e concentrazione. Prodotti di bassa qualità o contaminati possono ovviamente presentare rischi aggiuntivi.
Per quanto riguarda i potenziali effetti nel lungo periodo sono ancora in corso studi. Al momento, non sono state identificate conseguenze gravi, ma la mancanza di dati a lungo termine richiede un approccio cauto nell’utilizzo prolungato del CBD.
Infine, in merito al rischio di abuso, attualmente, non ci sono evidenze che suggeriscano che il CBD crei dipendenza.