vino

Negli ultimi anni vediamo un accrescersi delle modalità di investimento in mercati dall’alta volatilità. Tutti cercano rendite che superino i tassi di interesse della finanza tradizionale. Gli investimenti in vino sono al centro di un interesse mai visto in passato per alcune motivazioni specifiche, come la crescita della cultura enogastronomica e sua diffusione a diversi strati della popolazione, ma anche – e forse soprattutto – per motivazioni strettamente fiscali. Il settore dei vini ad alto prestigio, proprio per tutti questi motivi che abbiamo specificato, continua a destare un certo interesse da parte degli appassionati, ma anche da chi ama collezionare prodotti al top.

Quali sono i vantaggi di investire in  vini pregiati

Investire in vini pregiati può essere davvero molto vantaggioso. Soprattutto per quanto riguarda i termini burocratici e fiscali, questa azione di investimento si rivela piuttosto conveniente. Infatti è possibile godere di alcuni benefici, che si traducono in mancanza di tasse soprattutto in alcuni casi particolari. Per spiegare meglio, vediamo uno schema tipico che riassume tutti i vantaggi fiscali dell’investimento in vini pregiati:

  • zero IVA e accise (grazie ad alcuni depositi di società terze nei loro magazzini fiscali);
  • zero tasse su eventuali profitti in caso di liquidazione delle collezioni di bottiglie;
  • diretto possesso del capitale;
  • rendite medie superiori al 7% annuo.

Quali sono i possibili inconvenienti

Dopo aver analizzato i principali vantaggi degli investimenti in vini pregiati da collezione, che si traducono soprattutto in benefici dal punto di vista fiscale, non dobbiamo sottovalutare però quali potrebbero essere gli inconvenienti in cui si potrebbe incorrere investendo in questo settore. Analizziamo la questione in maniera dettagliata anche da questo punto di vista.

La liquidazione

Acquistare e collezionare le bottiglie pregiate è di sicuro più semplice che rivenderle, soprattutto se ci si basa sulla diversificazione e se si includono dei prodotti collegati direttamente ai mercati finanziari o ad altri asset.

Non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un mercato che è soggetto molto a volatilità, ad oscillazioni dei prezzi, un settore nel quale i rendimenti passati non possono essere specifica garanzia dei rendimenti futuri.

La conservazione

Un parametro fondamentale dell’aumento di valore delle bottiglie pregiate, o anche dette “da invecchiamento”, è proprio la perfetta conservazione del vino. Questa deve essere condotta in maniera molto attenta, perché un aspetto non secondario è sicuramente rappresentato dalla possibile deperibilità del prodotto.

Perché il vino riesca ad invecchiare e a maturare senza rovinarsi, deve essere conservato in condizioni ottimali, in ambienti specifici ed eventualmente protetto anche da polizze assicurative in grado di assicurare il nostro investimento in caso di condizioni che possono influire negativamente sulla qualità del vino conservato.

Perché alcuni vini aumentano di valore così velocemente

C’è un altro aspetto importante da valutare quando si fa un investimento in vini pregiati. Si tratta del fatto che alcuni vini tendono ad aumentare di valore in maniera molto rapida. Ecco quali sono le principali motivazioni che stanno alla base di questo fenomeno:

  • perché ce n’è una disponibilità estremamente limitata;
  • perché c’è una variazione qualitativa che dipende dall’annata della vendemmia e che fa sì che alcune annate siano più richieste di altre;
  • perché alcuni vini danno il meglio di sé dopo anni di affinamento in perfette condizioni di cantina, quando i loro tannini polimerizzano e si addolciscono mentre l’acidità è ancora viva: il perfetto equilibrio gustativo si ottiene solo col tempo, una delle risorse più preziose. Nel mentre, sotto il profilo aromatico, all’interno della bottiglia che affina avvengono i cosiddetti fenomeni di terziarizzazione in cui si producono gli aromi speziati maggiormente ricercati.

Le caratteristiche specifiche del mercato dei vini pregiati da collezione

Il mercato dell’investimento nel vino si fonda, come tutti gli altri asset di investimento, sulle leggi essenziali che sono alla base di ogni mercato, ovvero quella della domanda e quella dell’offerta. Per il vino comunque il discorso è molto preciso, perché esso si caratterizza come un prodotto nei confronti del quale agiscono alcuni fattori fondamentali.

Fra questi possiamo ricordare la qualità, la zona di origine, l’importanza del produttore e la valutazione che ne fanno spesso gli esperti critici. Sono tutti elementi che possono rendere il vino come fonte di investimento appetibile sia ai collezionisti che agli investitori in generale.

Tra l’altro bisogna ricordare che l’investimento iniziale, almeno a livello teorico, per quanto riguarda il vino da collezione, non per forza deve essere molto elevato. Non sono, infatti, necessari investimenti incredibili per entrare a far parte ed inserirsi in un mercato che ha davvero tante potenzialità.

Inoltre non bisogna dimenticare che il vino rappresenta un asset tangibile, fisico. Anche se ha un rischio legato alla deperibilità, che abbiamo già specificato, non costituisce comunque un bene astratto che è di difficile valutazione. Anche questo costituisce un vantaggio che rende l’investimento nel vino da collezione molto interessante. La competenza è sicuramente fondamentale, per evitare rischi e per non ritrovarsi ad avere a che fare con delle truffe.