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Quando durerà il rally di Piazza Affari? Un quesito al quale è complicato dare una risposta, visto che sa da un lato iniziano a soffiare minacciosi venti inflazionistici e possibili manovre delle banche centrali, dall’altro non si può far altro che mettere in evidenza come la crescita del nostro PIL, che nel 2021 si attesterà – ben oltre ogni più rosea previsione – oltre il 6%, possa consentire al listino milanese di continuare a crescere. 

Su un aspetto, tuttavia, tutti gli analisti sembrano d’accordo: è difficile ipotizzare che il FTSE MIB, l’indice rappresentativo delle società maggiormente capitalizzate alla Borsa di Milano, possa ripetere la performance degli ultimi dodici mesi (+50% nel periodo ottobre 2020- ottobre 2021), sulla quale, per quanto ovvio, ha inciso la forte discesa accusata dal listino nella prima parte del 2020 a causa della traumatica comparsa del covid19. 

Scegliere titoli “solidi”: perché puntare su ENI 

A differenza dell’anno che ci apprestiamo a metterci alle spalle, dove si è assistito ad una crescita generalizzata della gran parte delle azioni quotate a Milano, il 2022 sarà contraddistinto da una scelta mirata ed oculata dei titoli da acquistare e detenere nel proprio portafoglio, in un contesto di volatilità e di grande incertezza sotto svariati punti di vista. 

Per valutare quali saranno le azioni da comprare il prossimo anno, abbiamo deciso di consultare i più importanti siti finanziari nostrani. E abbiamo notato come, in buona sostanza, la maggior parte di essi suggeriscono di puntare su società che rappresentano l’eccellenza del “made in Italy” o siano attinenti a settori “anticiclici”, in grado di poter resistere potrebbero alle intemperie di eventuali fasi economiche negative

Quei titoli, come ad esempio ENI, che possono essere detenuti in portafoglio anche per un periodo non breve, in grado – pur in contesto di spiccata volatilità – di dimostrare la propria solidità nel medio-lungo periodo, oltre ad offrire la possibilità di incassare dividendi ogni anno. La società con sede all’Eur, d’altro canto, risulta molto appetibile anche per un aspetto di non secondaria importanza. 

È inutile negare, infatti, come Eni si sia dimostrata estremamente sensibile al tema “green”, dominante nel mondo economico e finanziario: il cane a sei zampe, infatti, è la società petrolifera che ha investito maggiormente nelle energie rinnovabili. Una scelta che nel corso del prossimo anno, nonostante i timori legati all’andamento del prezzo del petrolio (che resta attualmente il “core business” principale), potrebbe risultare premiante, grazie anche alla “messa a terra” del recovery fund. 

Perché puntare su “Poste Italiane” e i brand di maggior richiamo del “Made in Italy” 

Il 2022, però, sarà un anno a dir poco cruciale per l’intero settore finanziario italiano, chiamato ad un consolidamento, tramite aggregazioni e fusioni, che non può essere ulteriormente differito a livello temporale. Dopo la mancata acquisizione di MPS da parte di Unicredit, quale sarà il destino dell’istituto di credito più antico al mondo? La stessa Unicredit riuscirà a far sua ’ambita preda “Banco-BPM?” E inoltre, quale sarà il destino di Carige

Tanti interrogativi che potrebbero creare forte turbolenza sui titoli afferenti al settore bancario. Meglio puntare, quindi, su un titolo come Poste Italiane, diventato un player di prim’ordine anche nel comparto del risparmio gestito e della bancassurance. Un titolo meno esposto alla volatilità, grazie anche al controllo da parte del MEF, sicuramente più solido rispetto alla maggior parte dei titoli del mondo bancario

Guardando al mondo dell’economia reale, non c’è alcun dubbio come sia necessario puntare sui titoli che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo. E un marchio come “Ferrari”, è sempre da tenere in adeguata considerazione. Da non sottovalutare altri titoli come Luxottica, Pirelli e Brunello Cucinelli, altre società “leader” dei rispettivi settori, che potrebbero dimostrare la propria valenza in un contesto di forte volatilità.